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 Napolitano vede i "piccoli": «Per ora è impossibile fare anticipazioni>>

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Rahab Yanacae
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MessaggioTitolo: Napolitano vede i "piccoli": «Per ora è impossibile fare anticipazioni>>   Napolitano vede i "piccoli": «Per ora è impossibile fare anticipazioni>> Icon_minitimeDom Gen 27, 2008 2:09 am

ROMA - Dopo quelle della giornata di venerdì sono proseguite le consultazioni al Quirinale per trovare una soluzione alla crisi di governo. Il capo dello Stato ha incontrato tutti i piccoli partiti di maggioranza e opposizione. «Per ora è impossibile fare anticipazioni» ha affermato Napolitano al termine delle consultazioni odierne. «È impossibile adesso fare qualsiasi anticipazione e sintesi sulle consultazioni. È una piccola catena di montaggio. Posso solo dire che c'è un perfetto rispetto dei tempi» ha aggiunto il presidente della Repubblica. Abbiamo scandito un calendario - ha proseguito Napolitano - concedendo tempi ragionevoli a tutti. Se i dibattiti fossero tutti così ordinati ci guadagneremmo». Il capo dello Stato si è poi congedato ricordando che lunedì e martedì le consultazioni potranno avere una «crescente importanza», quando saranno ascoltate le principali formazioni parlamentari.

AUTONOMIE - Il primo colloquio odierno nello Studio alla Vetrata è stato con il gruppo Autonomie libertè democratie. Prima di lasciare il Quirinale Carlo Perrin e Roberto Nicco hanno spiegato la loro contrarietà allo scioglimento delle Camere.
«Siamo contrari - ha detto Nicco - all'interruzione della legislatura. Il momento è particolarmente delicato. Abbiamo detto al Capo dello Stato che serve un momento di pacificazione per ridare fiducia ai cittadini. Occorre avviare un dialogo costruttivo tra le forze politiche con l'obiettivo di dare vita ad un governo che affronti la revisione della legge elettorale, le riforme istituzionali essenziali e alcune misure sul piano economico e sociale necessarie in questo particolare momento».

SVP - Successivamente ad incontrare Giogio Napolitano sono stati i rappresentanti della Sudtirolen Volkspartei (SVP). Al termine dell'incontro, il portavoce Sigfried Brugger ha ribadito il no alle elezioni anticipate «che non risolvono i problemi di sistema del Paese» ed il sì «ad un governo di transizione impegnato nella realizzazione di una nuova legge elettorale e nella risoluzione dei problemi più urgenti: un esecutivo sul modello del governo Ciampi nel 1993». Brugger ha, infine, ribadito che quella attuale «è una crisi più che politica del sistema politico. Senza la nuova legge elettorale, equilibrata ed adatta al sistema politico italiano non si risolve». Il modello scelto dalla Svp è quello tedesco, «per dare stabilità, tutelare e privilegiare il rapporto eletto-elettore e non la regia delle segreterie di partito».

DCA-NUOVO PSI-PRI-MPA - Elezioni anticipate il prima possibile. È questa invece la posizione espressa dai rappresentanti del Nuovo Psi. «Solo un Parlamento e un governo legittimati dal voto dei cittadini - ha affermato il socialista Stefano Caldoro - potranno affrontare una nuova fase costituente». Per il democristiano Gianfranco Rotondi, invece, il ricorso alle urne potrebbe essere evitato solo se «i due partiti più grandi assumessero l'impegno a governare il paese per tutti e tre gli anni della legislatura. Se questo non è possibile è inutile perdere tempo».
Una posizione analoga è stata espressa anche da Francesco Nucara ed Antonio Del Pennino (Pri) e da Giovanni Pistorio (Mpa). «Abbiamo chiesto di verificare la possibilità di formare un governo di grande coalizione. Se questo non fosse possibile allora è necessario andare subito ad elezioni» ha detto invece Mauro Cutrufo della Democrazia cristiana per le autonomie

UDEUR - Successivamente il capo dello Stato ha incontrato la delegazione dell'Uduer. Per tutti ha parlato il suo leader Clemente Mastella. «L'Udeur è contrario all'ipotesi di governi tecnici, siamo per il voto anticipato e per aprire una nuova fase costituente» ha spiegato l'ex ministro della Giustizia. Mastella ha poi ribadito che a questo punto sono necessarie elezioni politiche anticipate ed è difficile dare vita ad altre soluzioni. «A meno che in questi giorni dovessimo assistere ad un miracolo. In tal caso, per quanto scettici e chiamati a verificarne l'autenticità non ci dimostreremmo miscredenti>>

SDI - Un nuovo governo per approvare la legge elettorale, partendo dal modello regionale su cui era fondata la bozza Chiti. Ma se un accordo di questo tipo non fosse possibile, si vada ad elezioni gestite dal governo di Romano Prodi, soluzione in linea con quanto avviene in tutte le democrazie occidentali mentre ogni altra soluzione sarebbe un bizantinismo. Questa invece la posizione dei Socialisti dello Sdi espressa a Napolitano dal capogruppo alla Camera Roberto Villetti. All'incontro con il capo dello Stato non hanno partecipato i Radicali, che non si sono presentati.

IDV - L'Italia dei Valori ha chiesto invece di tornare al più presto al voto, tuttavia si è dichiarata disponibile «ad un governo istituzionale a brevissimo tempo e soltanto per l'emergenza» rappresentata dalla necessità di approvare una nuova legge elettorale. La posizione dell'Idv è stata spiegata dal suo leader Antonio Di Pietro al termine dell'incontro con Napolitano.

VERDI - Affidare il reincarico a Romano Prodi per non interrompere il lavoro di risanamento avviato dal governo di centrosinistra è stata invece la richiesta dei Verdi a Napolitano. «I Verdi - ha spiegato il leader Alfonso Pecoraro Scanio al termine del colloquio - hanno chiesto al presidente della Repubblica di reincaricare l’onorevole Prodi che ha ricevuto la fiducia in una delle due Camere per non interrompere il lavoro di risanamento economico, proprio nel momento in cui si possono e si devono aumentare i salari dei lavoratori e si deve investire su giovani e precari».

PDCI - «Il Pdci dice no a qualsiasi ipotesi di governo tecnico o istituzionale e ribadisce che appoggerà un eventuale reincarico a Romano Prodi con la stessa maggioranza uscita dalle urne, altrimenti l'unica ipotesi è il voto anticipato» ha detto invece il segretario del Comunisti Italiani, Oliviero Diliberto, al termine dei colloquio con il Capo dello Stato. «Siamo indisponibili a qualsiasi soluzione che snaturi la coalizione uscita dalle urne - ha spiegato Diliberto - dunque siamo contrari a qualsiasi ipotesi di governo tecnico, istituzionale, di larghe intese o di scopo come il fantasioso lessico della politica italiana definisce questi esecutivi».

SD - A conclusione delle consultazioni della giornata odierna il capo dello Stato ha incontrato gli esponenti della Sinistra democratica. Il suo leader Fabio Mussi ha annunciato che la sua formazione è favorevole a un governo a termine per fare una nuova legge elettorale. «Noi siamo disposti a votare un governo a termine di breve durata, con mandato limitato e con pochi punti programmatici» ha detto Mussi, precisando anche che Sd «ritiene impensabile che in un eventuale governo a termine possano far parte i trasformisti che hanno rovesciato Prodi e il centrosinistra».
Il giro di consultazioni del capo dello Stato era iniziato venerdì pomeriggio, quando al Colle erano saliti i presidenti delle Camere, Franco Marini e Fausto Bertinotti, e i rappresentanti dei gruppi misti di Camera e Senato e delle Autonomie. Dopo una lunga pausa, Napolitano riprenderà i suoi colloqui lunedì, incontrando i diversi partiti in ordine crescente secondo la loro rappresentatività in Parlamento. Si chiude martedì con Fi e Pd, in mattinata, e con i presidenti emeriti della Repubblica nel pomeriggio.

BERTINOTTI - «Ho trovato la conferma che abbiamo un presidente saggio». È il primo commento del presidente della Camera, Fausto Bertinotti sulla crisi di governo. In merito alla possibilità di un governo «ponte» per superare la crisi Bertinotti non si sbilancia ma afferma che «penso semplicemente che sarebbe bene che il paese avesse la possibilità di votare una legge che consenta agli elettori di scegliere,a chi vince di governare e ai partiti di ritrovare un rapporto forte con la società civile», conclude.

MARINI - Dalla seconda carica dello Stato arriva invece una nuova smentita sulle voci di un possibile mandato esplorativo proprio a Franco Marini. «Ripeto quello che ho già detto ieri: ho già il mio lavoro e non cambio idea. Comunque tutto è nelle mani del Capo della Repubblica». Così il presidente del Senato, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano sulle consultazioni del Quirinale e sull'ipotesi che possa guidare un governo istituzionale.
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