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 Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera

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Abraxas

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MessaggioTitolo: Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera   Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera Icon_minitimeMer Feb 11, 2009 1:38 am

La vicenda di Eluana trova ampio spazio anche nei media internazionali. Il quotidiano francese Le Figaro pubblica la notizia della morte di Eluana in prima pagina, ricordando che il caso Englaro "ha creato una crisi politica in Italia", con il dibattito tra favorevoli e contrari all'eutanasia. "Italia: la morte di Eluana prende alla sprovvista i politici", titola Le Figaro. Mentre nell'edizione online si aggiunge: "La morte di Eluana chiude il dibattito sull'eutanasia in Italia".

Anche il quotidiano spagnolo El Mundo pubblica la notizia della morte di Eluana in prima pagina, spiegando che essa ha reso vani i tentativi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di salvarle la vita. "La morte di Eluana frustra l'intenzione di Berlusconi di salvarle la vita". "Muore Eluana Englaro", è il titolo scelto per l'edizione online, che ricorda come l'annuncio della morte sia giunto proprio mentre in Senato si dibatteva il disegno di legge preparato dal governo per proibire la sospensione della nutrizione e dell'idratazione che mantenevano in vita Eluana. Su El Pais si ricorda, invece, la "profonda crisi istituzionale" provocata dal caso e si aggiunge che "Eluana muore in pieno dibattito della legge che l'avrebbe tenuta attaccata alle macchine". Durissimo il commento "Eluana e i corvi", che identifica nella Santa Sede e nel premier Silvio Berlusconi gli autori di una spregiudicata speculazione sulla vicenda Englaro, con riflessi negativi sulla stabilità istituzionale dell'Italia.

"La donna italiana in coma muore dopo 17 anni", è invece il titolo scelto dal Times per ricordare la vicenda di Eluana Englaro, mentre l'Independent afferma che la morte di Eluana mette fine alle intenzioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di far approvare una legge contro la sospensione dell'alimentazione. "La morte della donna italiana in coma mette fine alle intenzioni di Berlusconi di tenerla in vita". "La donna italiana che combatteva contro il coma è morta", titola invece la Bbc, ricordando che e' stato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi a dare la notizia al Senato.

La notizia e' in prima pagina anche su tutti i principali quotidiani tedeschi, che preferiscono un titolo neutro e sottolineano la frattura istituzionale che il caso di Eluana ha provocato in Italia. "La paziente italiana in coma, Eluana Englaro, è morta", titola ad esempio la Die Welt. "La morte mette fine al caso di coma che ha creato rabbia in Italia" titola il New York Times. La donna al centro della battaglia per il diritto alla morte, si legge sul quotidiano statunitense, si è spenta in una clinica privata, mettendo fine al caso che ha diviso la nazione ed ha infiammato il dibattito tra i leader italiani e il Vaticano. "La donna in coma diventa un match politico", afferma invece la Cnn, che riferisce la notizia della morte nella sua edizione online.

Sul sito di Time, che parla di "fine controversa per il caso italiano alla Terri Schiavo", Jeff Israely ripercorre la storia insistendo sul ruolo del Vaticano nella vicenda. "L'interesse del Vaticano per il caso italiano -scrive Israely- ha di fatto garantito che Benedetto XVI sarebbe stato coinvolto direttamente nel dibattito nei giorni e nelle settimane scorse".


http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=105832
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MessaggioTitolo: Re: Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera   Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera Icon_minitimeMer Feb 11, 2009 1:50 am

Eluana/ La lettera integrale scritta da Napolitano a Berlusconi

"Signor Presidente, lei certamente comprenderà come io condivida le ansietà sue e del Governo rispetto ad una vicenda dolorosissima sul piano umano e quanto mai delicata sul piano istituzionale". Inizia così la lettera che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, precedentemente all'approvazione da parte del Governo di un decreto legge in relazione al caso Eluana Englaro.

"Io non posso peraltro, nell'esercizio delle mie funzioni", continua la missiva, "farmi guidare da altro che un esame obiettivo della rispondenza o meno di un provvedimento legislativo di urgenza alle condizioni specifiche prescritte dalla Costituzione e ai principi da essa sanciti. I temi della disciplina della fine della vita, del testamento biologico e dei trattamenti di alimentazione e di idratazione meccanica sono da tempo all'attenzione dell'opinione pubblica, delle forze politiche e del Parlamento, specialmente da quando sono stati resi particolarmente acuti dal progresso delle tecniche mediche". Non è un caso, continua il Presidente della Repubblica, "se in ragione della loro complessita', dell'incidenza su diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti e della diversita' di posizioni che si sono manifestate, trasversalmente rispetto agli schieramenti politici, non si sia finora pervenuti a decisioni legislative integrative dell'ordinamento giuridico vigente.

Già sotto questo profilo il ricorso al decreto legge - piuttosto che un rinnovato impegno del Parlamento ad adottare con legge ordinaria una disciplina organica - appare soluzione inappropriata. Devo inoltre rilevare che rispetto allo sviluppo della discussione parlamentare non e' intervenuto nessun fatto nuovo che possa configurarsi come caso straordinario di necessita' e urgenza ai sensi dell'art.77 della Costituzione se non l'impulso pur comprensibilmente suscitato dalla pubblicita' e drammaticita' di un singolo caso".

Ma, scrive Napolitano, "il fondamentale principio della distinzione e del reciproco rispetto tra poteri e organi dello Stato non consente di disattendere la soluzione che per esso è stata individuata da una decisione giudiziaria definitiva sulla base dei principi, anche costituzionali, desumibili dall'ordinamento giuridico vigente. Decisione definitiva, sotto il profilo dei presupposti di diritto, deve infatti considerarsi, anche un decreto emesso nel corso di un procedimento di volontaria giurisdizione, non ulteriormente impugnabile, che ha avuto a oggetto contrapposte posizioni di diritto soggettivo e in relazione al quale la Corte di cassazione ha ritenuto ammissibile pronunciarsi a norma dell'articolo 111 della Costituzione: decreto che ha dato applicazione al principio di diritto fissato da una sentenza della Corte di cassazione e che, al pari di questa, non e' stato ritenuto invasivo da parte della Corte costituzionale della sfera di competenza del potere legislativo".

Desta inoltre "gravi perplessita'", continua, "l'adozione di una disciplina dichiaratamente provvisoria e a tempo indeterminato, delle modalita' di tutela di diritti della persona costituzionalmente garantiti dal combinato disposto degli articoli 3, 13 e 32 della Costituzione: disciplina altresi' circoscritta alle persone che non siano più in grado di manifestare la propria volonta' in ordine ad atti costrittivi di disposizione del loro corpo. Ricordo infine che il potere del Presidente della Repubblica di rifiutare la sottoscrizione di provvedimenti di urgenza manifestamente privi dei requisiti di straordinaria necessita' e urgenza previsti dall'art. 77 della Costituzione o per altro verso manifestamente lesivi di norme e principi costituzionali discende dalla natura della funzione di garanzia istituzionale che la Costituzione assegna al Capo dello Stato ed è confermata da più precedenti consistenti sia in formali dinieghi di emanazione di decreti legge sia in espresse dichiarazioni di principio di miei predecessori (si indicano nel poscritto i piu' significativi esempi in tal senso).

Confido che una pacata considerazione delle ragioni da me indicate in questa lettera valga ad evitare un contrasto formale in materia di decretazione di urgenza che finora ci siamo congiuntamente adoperati per evitare" Poscritto 1. "Con una lettera del 24 giugno 1980, il Presidente Pertini rifiuto' l'emanazione di un decreto-legge a lui sottoposto per la firma in materia di verifica delle sottoscrizioni delle richieste di referendum abrogativo; il 3 giugno 1981, sempre il Presidente Pertini, chiamato a sottoscrivere un provvedimento di urgenza, richiese al Presidente del Consiglio di riconsiderare la congruita' dell'emanazione per decreto-legge di norme per la disciplina delle prestazioni di cura erogate dal Servizio Sanitario Nazionale.

Nel caso specifico, uno degli argomenti addotti dal Capo dello Stato consisteva nel rilievo della contraddizione tra la disciplina del decreto-legge emanando e 'un indirizzo giurisprudenziale in via di definizione'; con lettera 10 luglio 1989 al Presidente del Consiglio De Mita, il Presidente Cossiga manifestò la sua riserva in ordine alla presenza dei presupposti costituzionali di necessita' e urgenza ai fini dell'emanazione di un decreto-legge in materia di profili professionali del personale dell'ANAS e affermò: 'Ritengo, pertanto, che, allo stato, sia opportuno soprassedere all'emanazione del provvedimento, in attesa della conclusione del dibattito parlamentare sull'analogo decreto relativo al personale del ministero dell'Interno"; in quella stessa lettera e successivamente nella lettera al Presidente del Consiglio Andreotti del 6 febbraio 1990, il Presidente Cossiga richiamò all'osservanza delle specifiche condizioni di urgenza e necessità che giustificano il ricorso alla decretazione di urgenza, ritenendo legittimo da parte sua - in caso di non soddisfacente e convincente motivazione del provvedimento - il puro e semplice rifiuto di emanazione del decreto - legge; con un comunicato del 7 marzo 1993, il Presidente Scalfaro, in rapporto all'emanazione di un decreto-legge in materia di finanziamento dei partiti politici invito' il Governo a riconsiderare l'intera questione, ritenendo piu' appropriata la presentazione alle Camere di un provvedimento in forma diversa da quella del decreto-legge"
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MessaggioTitolo: Re: Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera   Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera Icon_minitimeMer Feb 11, 2009 2:08 am

"La non vita che Eluana non voleva"
La lettera degli Englaro allo Stato



Ecco il testo (dal sito www.desistenzaterapeutica.it) della lettera che Beppino Englaro e sua moglie Saturna Minuti, scrissero alle più alte cariche dello Stato compresi l'allora presidente Ciampi e l'allora premier Berlusconi nel 2004. Nella lettera spiegavano nei particolari la situazione di Eluana e chiedevano quello che per anni hanno continuato a chiedere allo Stato senza avere risposte. Solo Ciampi rispose.

Al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Al Presidente del Senato Marcello Pera
Al Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini
Al Ministro della Salute Girolamo Sirchia
Al Presidente della Federazione Nazionale Ordine dei Medici Giuseppe Del Barone

Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente della Repubblica e agli altri destinatari di questa lettera aperta per portare a Vostra conoscenza quanto è accaduto, e continua ad accadere, al bene personalissimo "vita" di Eluana.

Noi siamo i suoi genitori: Saturna e Beppino Englaro. E quel che segue è la sintesi d'una storia fatta di dolori, battaglie, illusioni, in nome di una libertà fondamentale che ci pare negata e maltrattata.
Tutto è cominciato la mattina del 18 gennaio 1992, quando nostra figlia Eluana a bordo della sua automobile è entrata in testacoda e si è schiantata contro un muro.

L'impatto violentissimo le ha causato un gravissimo trauma encefalico e spinale: Eluana non era più in grado di intendere e di volere e versava in uno stato di coma profondo. Dal momento in cui è giunta in queste condizioni all'Ospedale di Lecco è scattato un inarrestabile meccanismo di tutela del bene "vita" di Eluana, meccanismo che noi genitori abbiamo considerato inumano ed infernale.

I medici dell'Unità Operativa di Rianimazione dell'Ospedale di Lecco, diretta dal professor Riccardo Massei, in assoluta ottemperanza al giuramento di Ippocrate, hanno dato inizio alla rianimazione ad oltranza di Eluana.

Diamo atto ai medici che l'assistenza data a Eluana è corrisposta ai criteri della più evoluta letteratura scientifica internazionale e si è svolta in una struttura perfettamente adeguata, con il massimo sostegno possibile ed immaginabile da parte di tutte le persone ritenute idonee ad essere chiamate in causa per il bene di Eluana, genitori compresi.

Il prof. Massei fu da subito molto umano, semplice e chiaro, tanto che ci disse che il sapere scientifico, per un caso grave come quello di Eluana, era di poco superiore allo zero per quanto concerneva la sua evoluzione futura. La rianimazione non poteva in alcun modo essere sospesa per volontà di nessuno al mondo, finché non fosse avvenuta la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo di Eluana, ovvero finché non fosse intervenuta la sua morte
cerebrale.

Eluana non è morta: è caduta in uno stato vegetativo persistente e, dopo due anni, in uno stato vegetativo permanente nel quale si trova tuttora. Oggi è in un letto d'ospedale, senza alcuna percezione del mondo intorno a sé: non vede, non sente, non parla, non soffre, non ha emozioni, insomma, è in uno stato di morte personale. Ha bisogno d'assistenza in
tutto e per tutto: viene lavata, mossa, girata, nutrita ed idratata da una sonda supportata da una pompa.

I medici sono riusciti a salvarle la vita, ma la vita che le hanno restituito è quella che lei aveva sempre definito assolutamente priva di senso e dignità.
Eluana, sin da bambina, in più occasioni ci aveva manifestato un concetto molto definito della libertà e della dignità, che l'adolescenza e la maggiore età avevano sempre più rafforzato e reso limpido. La libertà di disporre della propria vita secondo la sua coscienza e la sua ragione era un valore irrinunciabile per Eluana, il quale non sarebbe mai potuto venir
meno perché faceva parte, per così dire, del suo DNA.

Il tema del bene personalissimo "vita" era stato affrontato in famiglia molte volte, anche in occasione di svariate situazioni-limite che i mezzi di comunicazione avevano portato alla ribalta pubblica.
Era così emerso un valore di fondo molto forte ed univoco: solo la coscienza e la ragione di Eluana, di Saturna e di Beppino potevano decidere se le rispettive vite fossero da considerare ancora vite e se avessero un senso ed una dignità.

Il caso ha voluto che la nostra famiglia approfondisse anche il tema della rianimazione senza ripresa di coscienza dopo giorni e settimane, come pure quello dell'essere tenuti in vita in stato vegetativo permanente. La sospensione dei sostegni vitali per queste due estreme condizioni, in modo da non essere tenuti in vita forzatamente oltre determinati limiti di
tempo e così poter finalmente essere lasciati morire, era per Eluana, Saturna e Beppino la cosa più ovvia e naturale del mondo.

L'orrore di vedere uno di noi tre privo di coscienza, tenuto in vita a tutti i costi, invaso in tutto e per tutto da mani altrui anche nelle sfere più intime, non sarebbe stato in alcun modo sopportabile e ammissibile: Eluana ha sempre considerato
ciò una barbarie.

Questa era la volontà di Eluana e noi genitori volevamo e vogliamo che venga rispettata. Mettere al corrente i medici della volontà di nostra figlia, purtroppo, non è stato sufficiente, perché proprio loro che avevano fatto di tutto per tenere in vita Eluana, non avevano più il potere di sospendere i trattamenti.
Siamo stati costretti ad iniziare una lunga battaglia legale: ci siamo rivolti ai giudici affinché, nel rispetto della volontà di Eluana, autorizzassero i medici a sospendere i trattamenti di sostegno vitale. Riteniamo semplicemente contro lo spirito della nostra Costituzione venire così palesemente discriminati del diritto inviolabile alla libertà di terapia e cura fino
alle più estreme conseguenze, possibile nella condizione personale capace di intendere e di volere, ed impossibile in quella non più capace di intendere e di volere.

A oltre 10 anni dallo scioglimento della prognosi nel senso dell'irreversibilità delle condizioni di Eluana, la seconda sentenza della Corte d'Appello di Milano, pronunciata nel dicembre 2003, ha ritenuto inammissibile e da rigettare la richiesta di sospensione delle misure di sostegno vitale, con la quale il papà Beppino (che ne è il tutore) dà semplicemente voce
a quanto Eluana avrebbe deciso nel caso le fosse capitato di trovarsi in una simile situazione.

Già in seguito alla prima sentenza della Corte d'Appello di Milano, che risale al dicembre 1999, il Ministro della Salute Umberto Veronesi si era reso conto che le istituzioni avevano dei precisi doveri per arrivare al chiarimento dei problemi irrisolti e si era mosso con l'atto concreto di istituire una Commissione di studio che ha prodotto un importante documento
pubblicato nel maggio 2001 (Gruppo di Studio Oleari). Noi genitori di Eluana ci aspettiamo che le istituzioni si muovano di nuovo in tal senso, anche dopo la seconda sentenza della Corte d'Appello di Milano, che non ha neanche ritenuto doveroso approfondire il concetto di dignità della vita che aveva Eluana. Concetto, in questo dramma, per nulla secondario.

Competenza, chiarezza e trasparenza, documentate e documentabili da parte di tutti, non sono mai venute meno dal lontano 18 gennaio 1992 durante tutto l'iter clinico, umano e giuridico che riguarda Eluana.

Pertanto tutti dovranno assumersi le loro responsabilità fino in fondo, senza nessuna possibilità di eluderle. Ci auguriamo che Lei, Signor Presidente, e gli altri destinatari di questa lettera, vogliano trovare gli atti opportuni per dare uno sbocco alla vicenda di nostra figlia Eluana, che da 4.430 giorni è costretta dalle istituzioni e dai medici a una non-vita.
Chiediamo in particolare al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi di essere ricevuti, per poter esporre meglio la nostra situazione.

I nostri rispettosi saluti.
Lecco, 4 marzo 2004
Saturna Minuti Beppino Englaro



http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro-2/letera-del-2004/letera-del-2004.html
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MessaggioTitolo: Re: Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera   Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera Icon_minitimeMer Feb 11, 2009 2:09 am

La lettera di Beppino Englaro a Napolitano e Berlusconi

Sono il tutore di Eluana Englaro, ma in questo momento parlo da padre a padre, rivolgendomi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per invitare entrambi, ed essi soli, a venire ad Udine per rendersi conto, di persona e privatamente, delle condizioni effettive di mia figlia Eluana, su cui si sono diffuse notizie lontane dalla realtà che rischiano di confondere e deviare ogni commento e convincimento.

Il tutore e padre della Sig.ra Eluana Englaro, Beppino Englaro



http://criminievaticano.wordpress.com/2009/02/08/la-lettera-di-beppino-englaro-a-napolitano-e-berlusconi/
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MessaggioTitolo: Re: Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera   Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera Icon_minitimeMer Feb 11, 2009 2:15 am

Credo che indipendentemente dall'etica e dal credo di ognuno, possiamo ben vedere che caso mediatico sia stato fatto diventare il dolore di una famiglia, e la sofferenza di una ragazza che noi tutti conosciamo solo attraverso appunto la tv.

Difficile esprimersi su argomenti così vasti e così importanti; la speranza comune credo che sia che vi sia un invito ad una riflessione e ad una maggiore consapevolezza del mondo, della vita, della morte, del rispetto e soprattutto della persona.
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Rahab Yanacae
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MessaggioTitolo: Re: Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera   Italia divisa sull'eutanasia, il caso Eluana sulla stampa straniera Icon_minitimeMer Feb 11, 2009 1:44 pm

Beh, posso dire senza peccare di superbia di aver seguito la vicenda di Eluana giorno dopo giorno con i notiziari, e alla luce di questo ci tengo a dire che è stato un bene che l'alimentazione sia stata staccata, certo, forse si potevano trovare altri metodi meno uhm...diciamo torturativi ma di certo non mi sento di dire che Eluana stava bene e che addirittura (detto da una che l'aveva vista) poteva avere figli!!!Cioè ma scherziamo?

Poi mi chiedo, parlando a coloro che pensano che sia stato un omicidio staccare il sondino, ma anche se fosse stata "viva" come amano dire queste persone, ma che vita era quella??Una vita vista tramite un vetro impenetrabile, e questa è anche leggera come metafora, vorrei vedere se fosse capitato ad uno dei loro familiari se ragionassero così a mente lucida.

Concludo dicendo che la cosa piu bestiale di tutto questo è che Berlusconi (e non me ne voglia chi lo sostiene) ne sta approfittando per farsi le leggi come vuole lui addirittura proponendo modifiche alla Costituzione, Costituzione che lui stesso ha promesso di proteggere!!Sono solo sdegnato per tutta questa vicenda, speculare politicamente su una situazione delicata come questa solo per attaccare l'opposto schieramento politico...Mah...Perlomeno una cosa devo dirla...Il Vaticano s'è fatto i cazzi suoi per una volta!!
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