Roma, 28 ago. (Apcom) - Secondo Maria Teresa Siniscalco, responsabile per l'Italia dell'indagine Ocse-Pisa 2003 e residente ormai in Francia, il ritorno al maestro unico va inteso come un allineamento al modello scolastico adottato nelle nazioni più avanzate: una scelta, quella approvata oggi dal Consiglio dei ministri, che non avrà ripercussioni negative sulla formazione degli alunni.
"I caso dell'Italia con tre maestri su due classi è unico al mondo - dice Siniscalco interpellata da Apcom - ed ha sicuramente prodotto risultati positivi, ma può anche essere rivisto soprattutto in un momento così delicato per il contenimento delle finanze pubbliche e di necessità di adeguare il rapporto studenti-docenti agli standard delle altre nazioni". Per l'esperta di competenze scolastiche è fondamentale fare un passo indietro e "capire come si è arrivati alla presenza di più docenti nelle ex elementari: il motivo fu quello di trovare una soluzione al sovrannumero di insegnanti".
"Le varie indagini che si sono susseguite nel corso degli anni -continua Siniscalco - ci dicono che fondamentalmente le competenze degli alunni con questo modello hanno retto bene il confronto con il resto del mondo, ma non è che prima eravamo così scadenti". Siniscalco non teme quindi una regressione della nostra didattica primaria, né il timori di stravolgimenti: "del resto noi adulti proveniamo tutti dal sistema del maestro unico - sottolinea - e non mi sembra che abbiamo mai avuto dei problemi".
"Lo ripeto, il nostro corpo insegnanti alle primarie è numericamente anomalo e prima o poi poteva essere rivisto, soprattutto all'interno di in un quadro di razionalizzazione e riduzione del numero di insegnanti - conclude Siniscalco - come quello intrapreso ora dall'Italia".
http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2008/08_agosto/28/scuola_ocse-pisa_italia_unica_a_mondo_con_3_maestri_su_2_classi,15877772.html
Altri link sono:
http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/article20049.html
http://www.dire.it/DIRE-WELFARE/la_cgil.php?c=13512&m=10&l=it