Un professore di Trento navigando in rete ha scoperto che un uomo si era impossessato della sua identità, intrattenendo rapporti con i propri conoscenti
Alberto Conci, professore di liceo scientifico, residente a Trento navigando per Internet ha scoperto di essere iscritto a Facebook e di avere un profilo personale,che in realtà non aveva mai creato.
La scoperta è avvenuta per puro caso: l'ignaro insegnante cercava online l'indirizzo di posta elettronica di una conoscente e si è accorto che la donna già aveva contatti con un certo Alberto Conci, tramite Facebook.
Il professore incuriosito e insospettito ha cliccato sulla pagina Facebook a cui era collegata la mail che cercava: si è aperta una pagina di Facebook, a nome e cognome propri, in cui un impostore aveva creato una rete forte di relazioni personali e rapporti di lavoro con amici e colleghi del malcapitato professore trentino, che scambiavano confidenze ed informazioni con il ladro d'identità, ignari dell'imbroglio.
L'uomo decide immediatamente di denunciare l'accaduto alla polizia postale e di scrivere una lettera agli amministratori di Facebook, chiedendo loro di cancellare quel profilo falso dal socialnetwork: il profilo è stato eliminato dopo due giorni. La polizia ora indaga per scoprire l'imbroglione che si è servito di una fotografia per confermare l'identità del professore.
Dopo il danno,però, anche la beffa: dopo la cancellazione del profilo, il finto professore-impostore ha inviato una lettera a tutti gli amici di Conci, dimostrando il proprio dissenso per l'esclusione da Facebook.
Il prof allora ha inviato una lettera di contro-risposta, specificando che era un'altra persona che scriveva e che si spacciava per lui.
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