Un'anziana donna e' morta nel Sannio dopo essere stata aggredita da cani randagi. E' questa l'ipotesi fatta dopo una prima visita esterna effettuata dai medici sul cadavere di Maria Ferola, 68enne di Montesarchio (Benevento).
La signora, nubile, e' stata ritrovata cadavere davanti alla propria abitazione nel centro storico della citta' caudina. A dare l'allarme ai carabinieri e' stata una vicina di casa quando ha notato il cadavere della signora disteso per terra.
"Ieri sera nessuno si e' accorto di nulla, ne' abbiamo sentito lamenti", ha detto una vicina di casa della vittima. La donna, disabile, abitava in una modesta casetta dislocata su due livelli, la camera da letto a piano terra e una cucina al piano rialzato alla quale si accede tramite una scaletta esterna; per salire i gradini spesso l'anziana, che utilizzava un bastone, chiedeva aiuto a qualche vicino.
Stando a quanto rilevato sul posto dai carabinieri, non e' escluso che la pensionata di tanto in tanto desse da mangiare a dei cani randagi, dal momento che vicino la sua abitazione sono stati trovati dei piatti sporchi.
E potrebbero essere stati proprio quei cani a cui dava da mangiare, impauriti da non si sa che cosa, a uccidere la donna; almeno stando all'esito della visita esterna effettuata in serata dal medico legale, professor Fernando Panarese presso la sala mortuaria dell'ospedale 'Rummo' di Benevento, che ha riscontrato che i morsi di uno o piu' cani le hanno strappato il naso e le orecchie, graffiandola in varie parti del corpo.
Emergenza randagi: 600mila cani vaganti
Sono circa 600 mila i cani di "strada" ma solo un terzo e' ospitato nei canili rifugio, e sarebbero 1.650 i comuni italiani fuorilegge che non hanno un canile comunale o una convenzione con un canile consortile o gestito dall'Asl o con un canile rifugio, dove ricoverare i cani abbandonati e randagi.
Questi i dati dell'associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) secondo la quale sono oltre 1.200 i comuni che non dispongono di un servizio di cattura dei cani randagi. Le maggiori irregolarita', secondo dati Aidaa, riguardano Sicilia, Campania e Abruzzo. Solo nei mesi luglio e agosto sarebbero stati abbandonati qualcosa come 11.500 cani e di questi solo un terzo sono entrati nei canili italiani.
Lo scorso agosto e' stata emanata una ordinanza che contiene una serie di misure proprio per prevenire abbandoni e randagismo. Tra queste misure l'applicazione del microchip da parte dei veterinari e la contestuale registrazione nell' anagrafe canina dei soggetti identificati.
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